La Famiglia Romagnola di Roma è
l'Associazione che riunisce i Romagnoli che vivono nella Capitale.
Possono aderire anche familiari, amici e simpatizzanti originari di altre Regioni che apprezzino la
Romagna, la sua cultura, le sue tradizioni, la sua gente.La presenza di Romagnoli a Roma è sempre stata consistente.
In passato la Romagna, come numerose altre regioni italiane, registrava il ricorso all'emigrazione costantemente
da parte di braccia e di cervelli eccedenza rispetto alle possibilità dell'economia locale. E Roma, come
Capitale stato Pontificio che è stata per lunghissimi periodi anche la Capitale amministrativa delle terre
romagnole, ha sempre rappresentato una meta preferenziale per il flusso migratorio, in particolare in
occasione dell'ascesa al soglio pontificio di alcuni cardinali romagnoli. Ben tre furono, in breve lasso di tempo,
i papi romagnoli: Clemente XIV Pio VI, e Pio VII, Ma il primo vero episodio di arrivo in massa si verificò il 25
novembre 1884, quando l'Associazione Braccianti di Ravenna, si aggiudicò il subappalto dei lavori di bonifica
dell'Agro romano, che prevedeva il prosciugamento delle paludi e degli stagni di Ostia, Fiumicino, Isola Sacra e Maccarese.
Il gruppo iniziale di 550 braccianti muniti di badile e carriola (da cui il nome di "scariolanti) Seguirono poi
quella dell’Agro Pontino diretta dall'Opera Nazionale Combattenti e realizzata in prevalenza da contadini veneti e romagnoli.
Negli anni Venti, l'avvocato Antonio Orlandi diede vita ad una associazione, la "Famiglia romagnola", con l'intento di coagulare,
ma gli intenti erano più formali che sostanziali e con una visione prettamente nostalgica, i romagnoli della Capitale.
Ma il clima politico non favorevole portò all'autoscioglimento negli anni Trenta. L'idea rinacque nel secondo dopoguerra.e risorge
anche ufficialmente, la "Famiglia romagnola", con atto del notaio Massimi del 14 aprile 1977. Da allora ha inizio per la
Famiglia Romagnola una attività regolare che continua tuttora, caratterizzata da incontri estemporanei e periodici, per soddisfare gli
scopi istituzionali che si è data al momento della costituzione e che consistono nel:
• riunire ed assistere i Romagnoli residenti, dimoranti o di passaggio a Roma,
• mantenere vive le loro tradizioni,
• valorizzare la Romagna sotto i diversi aspetti culturale, artistico, folcloristico e turistico,
• contribuire a fare meglio conoscere all'opinione pubblica fatti e gente di Romagna,
• sostenere sulla stampa e presso gli organi dirigenti della vita nazionale gli interessi della Romagna.
La vita associativa negli ultimi trent'anni ha visto momenti di vitalità (dovuta in particolar modo all'impegno
instancabile di Armando Ravaglioli, del Presidente On. Gino Mattarelli e del compianto Presidente Onorario Dott. Giovanni Gatti.
Le molte iniziative promosse dalla Famiglia romagnola
sono volte a divulgare tradizioni e cultura romagnole attraverso incontri conviviali, conferenze, mostre, viaggi,
spettacoli, manifestazioni di carattere culturale, attività giornalistiche e pubblicitarie,proiezione di filmati,
incontri con l'autore, presentazione di artisti, rappresentazioni teatrali, promozione di prodotti tipici il più
possibile in collaborazione con Enti ed Amministrazioni della nostra Regione d'origine
Alcune attività, legate al ricordo ed alle tradizioni della terra d'origine, si ripetono con regolarità ogni anno.
Ne elenchiamo brevemente nel seguito le più significative.
1. Madonna del Fuoco.
E' la celebrazione della patrona di Forlì, che cade il 4 febbraio, e riconosciuta e festeggiata come patrona di
tutti i romagnoli della Capitale, che si riuniscono ogni anno nella chiesa di S. Marcello al Corso, dove ne è conservata una preziosa immagine.
2. Focarine di S. Giuseppe.
In primavera viene rievocata la tradizionale cerimonia dei falò di marzo, che in Romagna accompagna da tempo
immemorabile l'arrivo della stagione primaverile. La ricorrenza si celebra presso una Azienda Agricola dell'agro romano e prevede,
al termine del pasto consumato insieme possibilmente all'aperto, l'accensione dei tradizionali falò (le focarine)
in ricordo degli antichi riti che in passato festeggiavano l'arrivo dell'anno nuovo (che aveva appunto inizio con il mese di marzo).
4. Commemorazione scarriolanti.
Da oltre vent'anni senza interruzioni, nella seconda metà di novembre, commemoriamo l'arrivo dei bonificatori
ravennati (gli "scariolanti"), con un omaggio rituale alla lapide che li ricorda ad Ostia Antica. La cerimonia
è stata istituita nel 1978 dal gruppo dirigente della Famiglia romagnola di Roma e da allora si è svolta con
cadenza annuale con la partecipazione, su richiesta e sensibilizzazione degli stessi romagnoli attivi nella
Capitale, anche del Comune di Roma e di delegazioni provenienti da vari Comuni della Romagna.
5. Premio "Romagnolo dell'anno".
Nella imminenza del Natale, viene assegnato regolarmente con cadenza annuale il Premio "Romagnolo dell'anno"
(istituito nel 1979 con la denominazione di "Melozzo d'oro", poi variata) per premiare eminenti Persone o
importanti Istituzioni, operanti in Romagna, che più abbiano contribuito alla diffusione della conoscenza
o alla affermazione della romagnolità fuori dei limiti territoriali della Regione.
Bollettino sociale.
La divulgazione delle attività associative è sempre stata affidata a lettere informative e ad un regolare
bollettino di informazioni "Romagnoli a Roma", che informa sulle attività della Famiglia e su eventi,
notizie, curiosità e pubblicazioni di interesse e carattere romagnolo.
Presidente - Ferdinando Pelliciardi
Pres.Onorario - Gianfranco Moschetti
Vice Presidente -Alessandra Filippini
Consiglieri - Pierfrancesco Baselice, Paolo Brigliadori, Antonio Cesari,
Alessandra Filippini, Francesco Pazzagli, Giorgio Pettini, Piersilverio Pozzi,Daniele Villa
Segretaria -
Giuliana Sanzani
Revisore dei Conti - Pino Bendandi, Franco Molinari, Theo Rambelli
Collegio dei probiviri - Lodovico Masetti Zannini, Alba Rosa, Baccarini, Anselmo Calvetti
Statuto.2004
Bollettino n.5/2012
Bollettino n.5/2011
Bollettino n.4/2011