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Ricordo di Giovanni Lilliu

lilliuIl Gremio dei Sardi ancora una volta ha fatto centro nella sua funzione di far conoscere la Storia, le nostre radici ed i grandi uomini della nostra terra. Sabato 25 maggio 2019, nella Sala Italia della sede di via Aldrovandi 16 a Roma, organizzato e presentato con straordinaria passione,

da Antonio Maria Masia, si è svolto l'evento dedicato al grande Giovanni Lilliu, padre dell'archeologia sarda e accademico dei Lincei.
Dai suoi studi e ricerche archeologiche nell'ambito dell'architettura nuragica siti come Barumini, considerati prima di lui colline di terra e pietre, furono definiti dall'Unesco patrimonio dell'umanità.
Non tutto il mistero che ancora oggi avvolge i nuraghi su tutto il territorio sardo è stato svelato ma resta il fatto che queste costruzioni, riportate alla luce per merito di grandi uomini come Lilliu, del quale alcune immagini e brevi discorsi d'epoca sullo schermo ci hanno emozionato, ci mostrano con chiarezza come la popolazione autoctona sarda non appaia oggi come una popolazione dal passato barbaro e retrogrado ma evoluto, conoscitore di tecniche costruttive di tutto rilievo, in breve, una importante civiltà evoluta prima ancora che Roma definisse i suoi ristretti confini sul Palatino.
 Il primo intervento, introdotto dal presidente Masia che ha ricordato  che per il prof. LIlliu la lingua era: “la più forte ed essenziale componente del patrimonio ricchissimo di tradizioni e memorie popolari sarde” e che stava: “a fondamento naturale dell’identità della Sardegna e del diritto di esistenza dei sardi, come nazionalità e come popolo”,  è stato quello di Salvatore Cubeddu, studioso di teologia e sociologia  e specializzato in studi sardi a Cagliari, finalizzato a definire la figura civile, politica e intellettuale nel panorama sardo del “Sardus Pater” .  Ideatore di "Sa die de sa Sardigna", insieme anche allo stesso prof. Lilliu, Piero Marras e altri, e copromotore dell'Assemblea Costituente del popolo sardo. Alle sue spalle importanti e molteplici pubblicazioni e direttore editoriale di www. fondazionesardinia.eu.
La serata, è proseguita con interventi intesi a delineare l’importanza e l’opera del grande personaggio come archelogo e studioso della civiltà nuragica.  
Sono seguiti i preziosi ricordi e interventi della figlia Caterina Lilliu Vice Presidente della Fondazione Barumini Sistema Cultura, Dott.ssa in Lettere Classiche con indirizzo archeologico ed esperto funzionario di Beni Culturali presso l'Amministrazione Regionale Sarda.
E ancora altrettanto interessante, è stato l’apporto di Salvatore Bellisai, Presidente del Consiglio d'Amministrazione della Fondazione Barumini Sistema Cultura, Dott. in Scienze Politiche Storiche Internazionali. Promotore ed attuatore del progetto di sviluppo del sito SU NURAXI, del Polo Museale di Casa Zapata e del Centro Espositivo G. Lilliu.  Durante i suoi lunghi anni di attività il suo importante contributo professionale ha fatto raggiungere alla Fondazione il risultato eccellente di essere la più grossa azienda sarda operante nel settore turistico.
Al termine non poteva mancare l'emozione di una buona musica che ci è stata donata dalle corde della chitarra classica del Maestro Luigi Mazzullo, dimostrando che la sua fama proveniente da un prestigioso e lungo curriculum ricco di successi è ben meritata. I brani scelti come quelli di Albeniz, Gardel, Piazzolla, Barrios e Tarrega hanno completato l'evento con il giusto tocco di qualità che la serata meritava.
Arrivati ai saluti con i ripetuti applausi al Maestro, un fuori programma ci ha fatti nuovamente sedere per ascoltare la splendida voce, limpida e sonora, della giovane socia e amica del Gremio, Manuela Manca in un finale dalle suggestive note dell'"Ave Maria" e  "Non photo reposare", quasi un inno alla nostra terra.    
Marcello Soro  
25 maggio 2019
 
Di seguito la gallery: